Differenze sociali, ceti diversi, esperienze agli opposti.
Ho conosciuto entrambi i personaggi che descrivo nel testo.
Per fortuna i miei genitori mi hanno permesso una vita ottimale, senza farmi mai mancare nulla.
Ma non è sempre così, conosco ragazzi che nonostante i sacrifici dei genitori, non riescono ad arrivare a fine mese.
Li entra in gioco una reazione a catena che spesso porta a scenari tragici.
Le famiglie hanno bisogno di soldi, i ragazzi si sentono in dovere di ripagare gli sforzi e sacrifici dei genitori, iniziano un percorso pericoloso per riuscire a mangiare.
Sembra un film, ma purtroppo è una realtà molto più vicina a noi di quanto sembri.
Dall’altro lato c’è l’opposto, un ragazzo di famiglia ricca, che arrivato all’età adolescenziale non prova più niente.
Perché abituato ad avere tutto e subito, non deve mai chiedere.
Di conseguenza si avvicina ad ambienti e persone pericolose.
Qui viene fuori la cruda realtà, i soldi non fermano la morte.
Per lei siamo tutti uguali e prima o poi saremo con lei.
https://pixabay.com/en/scale-justice-weight-health-2634795/
“Siamo tutti uguali”:
“Marco
Questa vita non ti ha dato tanto
Mamma ti da sempre il massimo
Ma fatica da quando papà sta lì in alto
Così cresci in anticipo rispetto agli amici
Scopri sacrifici
Che un bambino nemmeno immagina
Vedi tua madre e ogni sua lacrima
Così vuoi aiutarla
Ma per farlo salti la scuola ed ogni pagina
La scrivi per strada con ragazzi senz'anima
Inizi a spacciare
Ma il filo è sottile e t'inizi anche a fare
Entri nel giro sbagliato di gente malata
Che vende senza il minimo scrupolo
Sei solo l'ultimo
Ma il primo a sparire se stupido
da sbagliare mossa
Invece di venderla la spingi giù nelle ossa
E piano piano ti uccidi
Cancelli gli amici
Ora hai paura vivi coi fantasmi delle paranoie
Andavi troppo piano per una vita veloce
Che apre le cosce poi le chiude forte
Capisci che solo la morte
Non fa differenze sociali e apre le porte
A poveri e ricchi tanto
Eravamo polvere e torneremo polvere....
Paolo
Questa vita ti ha dato molto
Ma come ogni cosa restituisce il maltolto
Giri coi tuoi amici la sera
Musica a palla sul Porsche Panamera
Le feste giuste poi sono sbagliate
Incontri la polvere d'angelo alle serate
Ti prende di forza
Una vita di corsa i grammi nella borsa
La luce è rossa ma a te sembra verde
Senti i freni lo schianto
Puzza di bruciato
Finché non senti sirene
Sdraiata non senti più niente
Eppure eri intoccabile
Ma la morte ti ha preso alle spalle
Non ha fatto sconti o ragione sociale
Lei arriva a tutti allo stesso modo
E ora un'altra famiglia piange un morto
Per scelte sbagliate dettate da fame o volersi sentire parte di un contesto più grande
Andavi troppo piano per una vita veloce
Che apre le Che apre le cosce poi le chiude forte
Capisci che solo la morte
Non fa differenze sociali e apre le porte
A poveri e ricchi tanto eravamo polvere e torneremo polvere....”
https://pixabay.com/en/addict-homeless-tramp-drug-2713620/
Ho vissuto entrambe le esperienze, ho visto morire due ragazzi con background completamente diversi, che si sono incontrati con la morte.
Allora la domanda che mi pongo è: siamo davvero così diversi? No, siamo uguali davanti alla morte, avremo solo una bara differente, ma il dolore sarà lo stesso.
Mi chiedo, inoltre, se esista davvero un modo per evitare queste situazioni.
Lo stato può davvero impedire il continuo sviluppo del mercato della droga?
Magari con dei modelli di governo come quello dell’Olanda.
Purtroppo penso non sia possibile perché ci sono troppi interessi in ballo e questo vorrà dire che continueremo a vedere giovani vite spezzate perché troppo debolì o perché troppo “immortali”.
Fatemi sapere cosa ne pensiate riguardo questo argomento delicatissimo e anche sul mio testo, se avete vissuto simili esperienze.