Alcune settimane fa in un post della mia rubrica My Talent ho raccontato il percorso formativo Giuseppe Bertuccio D'Angelo, un ragazzo di 28 anni che in un anno si è preparato fisicamente e mentalmente nel conquistare l'Iron Man. Senza ambizioni di vittoria, ma con il solo obiettivo di concludere una delle competizioni più impegnative al mondo, Giuseppe ha dovuto seguire regole ferree perché potesse essere nella prima settimana di ottobre pronto al 100% per riuscire a tagliare il traguardo finale.
Tra i vari video del canale di Giuseppe (Progetto Liminis) ho trovato alcuni contenuti piuttosto interessanti ed insoliti: in particolar modo certi video tralasciavano per un attimo l'aspetto sportivo (pratico) da parte, soffermandosi invece soprattutto su l'aspetto nutrizionale.
L'alimentazione per un atleta è infatti uno degli elementi cardine, che permette di recuperare le energie fondamentali per mantenere costantemente il fisico tonico ed allenato. Dai video di Giuseppe si viene a conoscenza di come la sua nutrizionista, Martina Rebull, gli abbia proposto un'alimentazione prettamente vegana.
In primis rimasi molto sorpreso di come ad un atleta, chiamato a sforzi molto intensi, fosse richiesto di non consumare alimenti di derivazione animali:
NO CARNE
NO PESCE
NO FORMAGGI
NO UOVA
Il pensiero comune porterebbe a pensare che le proteine della carne e dei suoi derivati possano essere l'unico metodo per poter supportare la muscolatura nell'accrescimento e nel rafforzamento. Ma non è così!
Molti altri alimenti contengono al loro interno la stessa quantità di proteine e sali minerali che la carne offre con le sue fibre. Parliamo di legumi in particolar modo.
Grande vantaggio di questo tipo di alimenti è dato anche dal fatto che rispetto alla carne, contenente grandi quantità di sostanze ossidanti e quindi dannose al nostro organismo (di cui vorrei però parlare in un prossimo approfondimento), è molto più salutare ed appesantisce molto meno, dando invece un apporto molto più calorico all'organismo che li assimila.
Ho così fatto tesoro di quanto Giuseppe e la sua nutrizionista affermassero nei loro video ed osservando i risultati dell'atleta ho potuto avere una documentazione quasi giornaliera di come quanto espresso teoricamente fosse rispecchiato anche dalla realtà dei risultati sportivi. Da ultimo Giuseppe è riuscito a conquistare il suo Iron Man, dando la dimostrazione di essersi mosso correttamente anche dal punto di vista nutrizionale.
La mia domanda è: come può un Iron Man in circa 12 ore (tempi "umani") nuotare per 3.8 Km in mare (quanto lo Stretto di Messina), 180 Km in bicicletta su strada (quanto da Torino a Genova) e correre per 42 Km (quanto una maratona) e nutrirsi privando il suo corpo dei derivati animali?
Alcuni giorni fa ho avuto l'ennesima dimostrazione che ciò sia possibile: leggendo una notizia su FanPage ho appreso la vittoria dell' Ironman World Championship da parte di Patrick Lange.

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Questo atleta "sovrumano" all'età di 32 anni oltre a chiudere la competizione in 07:52:39 segue anche un'alimentazione esclusivamente vegana.
Non parliamo quindi di un atleta qualunque (con tutto il rispetto per Giuseppe), ma del campione del mondo dello sport probabilmente più faticoso nel circolo sportivo. Il tedesco ha mostrato grande apertura mentale nei confronti di un'alimentazione che sotto molti punti di vista viene bistrattata, ma che invece, ed i fatti lo dimostrano, sembra essere allo stesso livello di quella onnivora, se non migliore!
“Quando scopri gli effetti di una dieta sana sul tuo corpo, non hai bisogno di nient'altro”
Molto probabilmente la spiegazione risiede proprio in questo aspetto: la paura di perdere qualcosa come resa sportiva, abbandonando i derivati alimentari, in molti casi non porta gli atleti a seguire diete vegane e vegetariane.
D'altro canto comunque, lo stesso Lange, sembra dare una spiegazione molto più razionale, ma sotto certi versi anche ironica, alla sua scelta nutrizionale:
Mio zio ha una macelleria dove lavoravo spesso durante le vacanze e quindi vedevo macellare i maiali. E chiunque abbia mai visto l'interno di un macello prima o poi diventa vegano”.